Domenica 15 maggio, ore 15.30, in casa contro i quarti in classifica del Galluzzo, il Rugby Rufus San Vincenzo si gioca la vittoria del campionato toscano di serie C (girone 2): ai sanvincenzini serve una vittoria con il bonus offensivo, segnando cioè almeno 4 mete, per avere i 5 punti necessari per affiancare in classifica dei rivali dell’Elba Rugby, che domenica avranno il loro turno di riposo e che però sono in svantaggio negli scontri diretti e che verrebbero quindi scavalcati dal Rufus. I ragazzi di Dell’Omodarme ci credono, la meta è difficile ma non impossibile. Ci vorrà perciò il sostegno di tutta la comunità, rugbistica e non. Questa squadra ha affrontato un campionato davvero eccellente vincendo 17 gare su 19, segnando 534 punti (con 88 mete) e subendone solo 140. Il girone di ritorno è stato esaltante: il Rufus ha vinto tutte le partite, perdendo un solo punto di bonus nella sfortunata trasferta di Pistoia (3 mete segnate, 1 annullata e qualche errore di troppo in prossimità della linea). Da segnalare è anche il fatto che, nonostante l’accordo iniziale con gli Emergenti Cecina, il Rugby Rufus ha saputo affrontare l’intero campionato facendo conto solo sulle proprie forze. Ma più che i numeri, ciò che conta davvero è il grande gruppo che si è formato: per la prima volta, all’11° campionato di questa società sono scese in campo ben tre generazioni di Rufus, frutto di anni di lavoro e sacrificio. Ci sono gli esperti senatori, quelli che il Rufus l’hanno fondato e visto crescere; c’è la generazione intermedia, composta da chi ha iniziato a giocare già da grandicello o da chi ha sposato la causa del Rufus dopo aver indossato la maglia di altre società; e ci sono i giovanissimi, quelli che hanno fatto tutte le giovanili nella società del cinghiale che corre. La squadra è eterogea non solo dal punto di vista anagrafico – si va dai 17 dei novellini ai 41 dei senatori – e geografico – raccogliendo ragazzi provenienti da tutta la Valdicornia (c’è anche chi viene da Cecina, chi da Scarlino, chi studia a Pisa facendo su e giù per allenamenti e partite): sì è infatti si è formato, anche in prima squadra, un bel melting-pot etnico-culturale che prevede ragazzi di origine italiana, svizzera, macedone, rumena e marocchina. Nonostante le numerose, apparenti diversità tutti combattono per un unico obiettivo in campo e tutti condividono sorrisi e bei momenti fuori, ai terzi tempi, alle cene, al pub. Questo è ciò che rende orgogliosa questa società e questo è quello che conta davvero in uno sport che prevede due tempi in campo e uno fuori. Per tutto questo, indipendentemente dal risultato, domenica ci sarà da festeggiare.